Per anni ho detestato l’acquagym. La detestavo perché rovinava la mia ora di nuoto libero, quando dovevo condividere la piscina con un’orda di donne intente a menare calci e pugni in acqua. Per non parlare del volume assordante del solito medley disco dance. Poi un bel giorno ho deciso di buttarmi nella mischia; volevo capire perché l’acquafitness attira le donne come il miele le api.
In questo articolo trovi la mia classifica personale delle cinque varianti che ho provato: AcquaJump, AcquaPole, AcquaBike, AcquaPalestra e AcquaGym.
AcquaFitness: ginnastica in acqua
L’acquafitness è uno sport acquatico che si pratica a ritmo di musica. Riunisce elementi di varie discipline, tra cui aerobica, danza, boxe e judo, e prevede esercizi ginnici a corpo libero o con attrezzi specifici. A tratti presenta persino una vaga affinità col nuoto sincronizzato, ma per fare acquagym non è indispensabile saper nuotare, perché di fatto si tratta di un corso di ginnastica in acqua. Esistono tante versioni: acquagym, acquastep, acquapole, acquajump, acquabike e chissà quante altre ancora. Nulla a che vedere col nuoto, comunque.
A me che nuotare piace parecchio, l’acquafitness ha sempre dato un gran fastidio. Arrivare a bordo vasca e scoprire che avrei dovuto dividere la piscina con una trentina di signore zompettanti è sempre stata una sensazione deprimente. Volevo silenzio, io, per sentire il mio respiro amplificato dall’acqua e ascoltare il mio corpo mentre scivolava in quella massa tiepida. E invece mi toccava subire frastuono e scrosci in faccia; e scansare calci, bici e tappetini piazzati troppo vicini alla corsia del nuoto libero.
Questo finché non ho fatto un abbonamento all-inclusive. Per capire una volta per tutte come si sta “dall’altra parte”, ho deciso di provare tutte le discipline offerte dalla mia piscina: Acquagym, AcquaBike, AcquaPole, AcquaJump e AcquaPalestra.
Ecco a te la mia classifica personale. Per nulla scientifica e molto, molto soggettiva.
AcquaJump: se non schiacci, non vale
L’acquajump si pratica su un tappetino elastico circolare del diametro di un metro, sollevato da terra di circa 30 centimetri. Quello della mia piscina ha intelaiatura e piedini di metallo, esistono però anche modelli con struttura esterna in plastica. In entrambi i casi, apposite ventose trattengono il tappeto a fondo vasca, risparmiandoti un’improbabile corsa nei sacchi subacquea.
Si salta e si rimbalza parecchio, nell’acquajump, ma soprattutto bisogna schiacciare bene. Quando pieghi le gambe e premi coi piedi, senti subito come aumenta la resistenza del tappeto, che è quella che fa lavorare i muscoli di cosce e glutei.
Una sessione di acquajump dura 50 minuti e si svolge a ritmo sostenuto, con l’immancabile musica di accompagnamento. Le serie di esercizi si alternano rapide, in un incalzando di skip, corsa veloce, salti in alto, balzi laterali di 90° e 180°, flessioni e calci, il tutto affiancato da movimenti delle braccia che spingono, abbracciano o schiacciano l’acqua. Non mancano gli esercizi per gli addominali, che si fanno galleggiando come provette sincronette.
Se non ti piace soffiare, scegli qualcos’altro, perché qui serve parecchio fiato. In compenso la lezione è talmente varia, e saltare sul tappeto così divertente, che l’esperienza vale la fatica.
Voto: 9.
AcquaPole: di palo in vasca
L’attrezzo dell’acquapole è il palo acquatico, una pertica di altezza variabile da due a due metri e mezzo, agganciata a un piedistallo circolare che si incolla al fondo della vasca per mezzo di ventose.
Nella mia piscina i pali a disposizione sono inferiori alla richiesta, così la lezione è un ibrido tra acquapole e acquagym. L’istruttrice ci suddivide in tre o quattro gruppi che lavorano a rotazione con diversi attrezzi: manubri, guantini, dischi, bruchi e l’agognata pertica.
E meno male! Perché non oso immaginare la fatica e la noia se dovessi stare 50 minuti ferma al palo. Non mancano però le soddisfazioni, come scoprire che fare la bandiera in acqua è facilissimo, visto che la spinta idrostatica riduce il peso corporeo anche del 90%.
La lezione di acquapole mi ha conquistata per la scansione temporale: 20 o 30 secondi di esercizio e 10 di pausa, durante i quali si corricchia sul posto. Sembrano pochi, ma bastano a riprendere fiato ed energia tra una serie e l’altra. Pare che l’acquapole scolpisca addome, spalle e fianchi e migliori il sistema cardiocircolatorio.
Voto: 8
Fuori dall’acqua mi occupo di traduzioni di testi tedesco italiano. Scopri di più su di me!
AcquaBike: la bici dei Flintstones?
No, non bastano i piedoni di Fred e Barney per spostare questo macigno senza ruote, che non si impenna nemmeno se sposti tutto il peso dietro il sellino. E dovrai starci parecchio lì dietro, perché sull’hydrobike si pedala senza sosta in ogni modo immaginabile: in piedi, in posizione accucciata o semiaccucciata tra sella e manubrio, da seduti e a gambe distese, col fondoschiena a raschiare un copertone che non c’è.
E mentre le gambe si lanciano in questo moto rotatorio perpetuo, le braccia hanno il loro bel daffare a spingere l’acqua con movimenti rettilinei o circolari, fino a quando l’istruttrice o l’istruttore, con un ghigno lievemente sadico, ti ordina di chiudere la resistenza. A quel punto la mano corre rapida alla rotella del freno, il corpo scatta in piedi trovando sostegno sul manubrio e la piscina si trasforma in un’eterna salita. Ed è lì che ti accorgi che si può sudare anche in acqua, mentre la vetrata di fronte ti rimanda indietro il tuo viso paonazzo.
È divertente? Sì, molto. È faticosa? Moltissimo. Le gambe iniziano a bruciare dopo dieci minuti di lezione e a livello aerobico è senza dubbio più impegnativa dell’acquajump. Nota a margine: è l’unica disciplina in cui si incontrano spesso anche dei maschietti.
Voto: 8
AcquaPalestra: se mi si allaga la sala pesi
Ecco, ho mentito. L’acquapalestra non l’ho ancora provata. La ragione è che l’idea di una sala pesi sott’acqua non mi attira neanche un po’, visto che in palestra ci sono andata per un anno e l’ho trovata noiosissima. Se però riuscirò a superare le mie resistenze, tornerò qui ad aggiornarti. Tu ogni tanto butta un occhio.
Voto: non pervenuto
AcquaGym: calci e pugni a volontà
Ed eccola, la madre di tutte le attività di fitness in acqua, l’aerobica da spiaggia e da villaggio turistico, la prima e maggiore responsabile delle onde in piscina e delle mie arrabbiature. Che dire? Molto dipende dall’istruttore o dall’istruttrice, come per le altre varianti del resto. Cinquanta minuti di acquagym possono essere una piacevole sgroppata o una lotta per la sopravvivenza.
Diversamente dall’acquapole, qui non ci sono pause ed è tutto un tirare calci e pugni a destra e a manca. Consigliatissima se vuoi scaricare una tonnellata di rabbia repressa senza prendere a botte qualcuno, può essere divertente, se chi conduce le danze varia gli esercizi in rapida sequenza. Si pratica a corpo libero e con alcuni accessori, come smiley disk, guantini, tubi e manubri.
Pare che serva a dimagrire, tonificare e rassodare ventre e glutei, rafforzare addominali e muscoli della schiena, scolpire braccia e spalle. Non mi fa impazzire, ma stiamo diventando amiche.
Voto: 7
E dunque perché alle donne piace tanto l’acquaFitness?
Dopo un anno di frequentazione regolare, con almeno due sedute settimanali in cui pratico a rotazione acquagym, acquajump, acquapole e acquabike, ho capito finalmente perché alle donne piace tanto l’acquafitness.
- Fare ginnastica a ritmo di musica è divertente. Se poi non sei in debito di ossigeno e riesci pure a cantare, lo è ancora di più.
- In acqua ti senti fresca anche quando sei spossata, acquabike a parte.
- La spinta idrostatica permette di fare esercizi che a terra sarebbero molto più impegnativi. È quindi un’attività in cui è pressoché impossibile farsi male, condizione perfetta per chi come me ha i tendini disastrati da 12 anni di atletica agonistica.
- Praticata al proprio ritmo, è adatta anche a persone di età alta o in sovrappeso. Pare infatti non abbia alcun tipo di controindicazione.
- L’acqua esercita un massaggio drenante continuo, ottimo per chi soffre di problemi di circolazione alle gambe e per ridurre la cellulite, almeno così dicono.
Detto questo, appena posso, vado in piscina quando non c’è nessun corso, mi infilo gli occhialini e nuoto. Praticare attività fisica regolare è diventato un obbligo oltre che un piacere, per contrastare i danni di un lavoro sedentario come il mio.
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